sabato 19 maggio 2012

Lombardo, dimissionario, diserta l’incontro con i sindacati

E’ stata una farsa la riunione del 17 scorso a Palermo, che avrebbe dovuto svolgersi tra i rappresentati dei lavoratori precari degli Enti pubblici siciliani ed il Governo regionale. L’incontro, che era stato programmato ed annunciato dallo stesso Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, è stato disertato dal governo regionale ed in sua vece si sono presentati alcuni funzionari regionali del Dipartimento delle Autonomie Locali, i quali non hanno saputo dare risposte alle richieste dei lavoratori precari, non avendo affatto contezza della problematica riguardante la proroga dei contratti e la stabilizzazione dei precari, visto che il presidente Lombardo ha preferito non presentarsi, dimostrando così di non avere un progetto fattibile per la ricerca della soluzione del problema.
“Questo incontro è stato una farsa, racconta Nino Pumo segretario provinciale di Trapani del SILPoL, il Presidente non si è presentato, il Governo è stato rappresentato dai burocrati della regione, che nell’imbarazzo generale hanno preso la difesa d’ufficio del Governo Regionale. Hanno saputo dire solo di essere solidali con la categoria dei precari e che il governo si sta muovendo.
E’ una vergogna, continua Nino Pumo, pensando ai lavoratori precari dislocati negli enti pubblici delle province di Catania ed Enna, che hanno intrapreso una dura lotta e che erano in attesa di buone nuove, dopo aver avuto modo, nei giorni scorsi, di parlare proprio con il presidente Lombardo, il quale aveva rassicurato la categoria che era stato preparato un emendamento. Ma di fatto, conclude Pumo, ad oggi gli uffici regionali hanno intrapreso soltanto un’attività di monitoraggio e di conta del numero dei precari, lavoratori che allo stato attuale reggono tutte le pubbliche amministrazioni dell’isola. Profonda è stata l’amarezza provata dopo questo incontro farsa”.
A parere nostro, con questa burla, i politici regionali in Sicilia hanno compiuto il loro ultimo atto e le dimissioni preannunciate da Raffaele Lomabrdo sono il segno tangibile della sconfitta, non solo della sua compagine, dei partiti e dei burocrati che lo hanno sostenuto, ma di tutta l’Assemblea Regionale Siciliana incapace, magari volutamente, di legiferare assumendosi, dignitosamente, la responsabilità di estendere il diritto al lavoro certo e la tutela delle garanzie professionali contro ogni forma di precarizzazione.
Nel frattempo, stasera, a Catania i lavoratori precari in servizio negli enti pubblici del territorio della provincia catanese, che hanno occupato giorno e notte, per diverso tempo, l’aula del Consiglio provinciale, hanno deciso di concludere l’occupazione, ma di non terminare la lotta e prossimamente si riuniranno per stabilire altre forme di protesta.
Oramai non rimane che spostare l’asse della contestazione su Roma, per chiedere un incontro col ministro del lavoro ed i membri delle commissioni parlamentari competenti, specialmente lavoro e bilancio, ed organizzare una manifestazione a piazza Montecitorio, alla quale dovranno partecipare in massa i precari degli enti pubblici siciliani.
Nello Russo

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