Riceviamo e pubblichiamo un comunicato congiunto delle sigle sindacali impegnate nella occupazione dell'aula del consiglio provinciale di Catania.
I vincoli del Patto di stabilità, i limiti alle
assunzioni dettate dal blocco del turn-over, l’impossibilità di accedere alla
pubblica amministrazione senza concorsi, rendono più che mai incerto il futuro
dei 22.000 precari siciliani.
Appare
evidente che tenuto conto dei pronunciamenti del Commissario di Governo, della
Corte dei Conti e dei limiti imposti dalle normative nazionali che il prossimo
gennaio 2013 non solo non ci sarà nessuna stabilizzazione ma neanche la
possibilità di proseguire con le proroghe.
La scelta di occupare l’aula consiliare della
Provincia fatta il 3 maggio u.s. è la scelta di chi non ha scelta, l’unica
possibilità di attirare l’attenzione della politica, dei colleghi che male
informati sono convinti di poter dormire sugli allori, l’unico modo di spingere
i sindacati, a modo loro, maggiormente rappresentativi a scendere in campo.
DENUNCIAMO
Con forza i tentativi di mistificare la realtà
posti in essere dalle forze politiche e sindacali e le azioni di disinformazione
finalizzate a “narcotizzare” i lavoratori per impedire qualsiasi azione, seria,
di lotta;
CHIEDIAMO
Ai colleghi di tutti gli Enti locali, delle Camere
di Commercio, delle Università di tutta la Sicilia di dare corso ad iniziative simili alla
nostra, prima che sia troppo tardi, per manifestare con forza il disagio
che viviamo ormai da 23 anni;
AUSPICHIAMO
Che le rappresentanze politiche e parlamentari
regionali e nazionali si facciano carico di rappresentare, ognuno per le
proprie competenze, di rappresentare la drammatica situazione in cui versano
migliaia di famiglie che basano la loro sopravvivenza dalle poche centinaia di
euro mensili (in media 700/800) che scaturiscono dal “precario stipendio”;
SOLO
LA LOTTA PAGA…
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