venerdì 25 giugno 2010

Bascetta e i "precari da salotto"

Riportiamo un comunicato stampa diffuso dai Cobas sulle iniziative di protesta che verranno adottate nei prossimi giorni:

A distanza di ben 20 giorni dalla grande manifestazione di Palermo dove si è toccata veramente la criticità della problematica, non solo della mancata stabilizzazione del personale precario dei comuni dell’Isola, ma anche solo della proroga della contrattualizzazione dei rapporti di lavoro, i COBAS del Comune di Piazza Armerina scendono di nuovo in lotta per manifestare tutta la rabbia per dovere “elemosinare” la proroga di uno straccio di contratto che possa permettere ancora questa lenta agonia nella sopravvivenza.
Scenderemo in lotta anche per quei precari “da salotto” che ogniqualvolta si tratti di mostrare la bella faccia in pubblico per protestare si nascondono e non si fanno trovare, tutti intenti a lavorare e farsi belli di fronte a quelle istituzioni che li stanno per “liquidare” senza nemmeno un grazie. Questa gente meriterebbe davvero di restare senza lavoro e senza contratto. Ben le starebbe!...Ma noi COBAS scendiamo in lotta per quella silenziosa maggioranza di padri e madri di famiglia che combattono la loro sacrosanta battaglia per la dignità e per il diritto al lavoro vero e duraturo e non per le elemosine. Ebbene, con loro e per loro, saremo davanti alla Prefettura di Enna lunedì 28 alle ore 10.00 come, del resto, faranno gli altri combattivi colleghi dei comuni dell’intera provincia. Andremo a manifestare e fare sentire la nostra voce, insieme al sindaco e alle istituzioni politiche e amministrative che ci sono state vicine in questi giorni di resistenza e di lotta. Al sit-in di protesta saranno presenti i sindaci di tutti i comuni della provincia perché sono loro le prime vittime di questa stretta economica spropositata e anacronistica.
Due manifestazioni. Una a Enna e un’altra, in concomitanza, davanti a Palazzo Chigi. Decine di migliaia di Cobas saranno lì a presidiare e a sollecitare il peggior governo del dopoguerra ad ascoltare le istanze di chi è stato usato per 21 anni dalle amministrazioni per svolgere ruoli e compiti che non hanno nulla di diverso da quelli di ruolo. Chiederemo la modifica immediata del decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010 nella parte relativa al precariato e al patto di stabilità degli Enti Locali. Quella sarà la nostra trincea e da lì non ci muoveremo fino a quando non si risolverà il problema definitivamente. Dobbiamo avere la capacità di una grande mobilitazione perché la battaglia dei precari è la battaglia di tutti i lavoratori. “Pomigliano e la FIAT docent”….il ricatto ai lavoratori ora viene portato su tutte le sedi e ogni occasione di crisi è buona per giustificare lo smantellamento scientifico e pianificato dello Stato Sociale e dello Statuto dei lavoratori.
Tutti insieme dobbiamo essere presenti, intenti a intraprendere un’iniziativa di lotta dura e costante. Dobbiamo chiamare a raccolta le famiglie, le istituzioni, i lavoratori, i sindacati prima che sia troppo tardi. Noi ci saremo, come sempre!!!
Luigi Bascetta, responsabile provinciale dei Cobas

giovedì 24 giugno 2010

I sindacati convocati oggi in commissione bilancio

Riceviamo e per opportuna informazione pubblichiamo sul nostro blog
Una delegazione dello Slai-cobas e di altre sigle sindacali, è stata convocata stamattina in commissione Bilancio. (la convocazione è della tarda serata di ieri). Pertanto, in attesa di ulteriori sviluppi e considerato che la manifestazione di venerdì prossimo è una manifestazione generale e non specifica sul precariato, si invitano i colleghi a non palesare adesioni alla manifestazione di venerdì 25 giugno.

domenica 20 giugno 2010

Precari nella scuola: la verità su Palermo di Mila Spicola

Mila Spicola, la scuola a Palermo...

sabato 19 giugno 2010

Gli appuntamenti in agenda

Martedì 22 giugno, a ROMA, riunione con il Governo nazionale per concordare il disegno di legge regionale sulla stabilizzazione, mentre a PALERMO è convocato l'attivo regionale del Fp CGIL Sicilia con la partecipazione di delegazioni da tutta la Sicilia per organizzare nuove iniziative a sostegno della stabilizzazione dei precari. 
Mercoledì 23 giugnoa ROMA davanti al Senato, manifestazione di protesta dell'ANCI mentre in contemporanea, a PALERMO, al cinema Tiffany a partire dalle 10, assemblea di Sindaci e presidenti dei consigli comunali dell'isola. Al termine dell'incontro i Sindaci sottoscriveranno un documento con cui chiederanno un incontro urgente, prima della discussione della manovra in Aula, al Presidente Berlusconi, al quale consegneranno simbolicamente le fasce tricolore. 
Lunedì 28 giugno, davanti a tutte le prefetture dell'isola, sit-in organizzato dalla CGIL.
Martedì 29 giugno, a PALERMO, Sala d'Ercole, discussione del Disegno di Legge sul precariato.
Sabato 3 luglio a ROMA, discussione in Senato sulla deroga al patto di stabilità.

Lo hanno detto...

“...mentre il Governatore Lombardo e il Ministro Tremonti fanno finta di trattare per l’addolcimento del patto di stabilità per salvare i precari degli enti locali, a mandare sulla strada 22.500 contrattisti siciliani o i 100 di Piazza, potrebbe essere proprio la riduzione del trasferimenti statali che non consentirà il rinnovo dei contratti a termine.
Fausto Carmelo Nigrelli, Sindaco di Piazza Armerina in un comunicato stampa del 19 giugno 2010

"A scanso di puntuali e prevedibili speculazioni sull'argomento, ribadisco quanto ha già dichiarato l'assessore Michele Cimino: il problema della stabilizzazione dei 23 mila e 500 precari degli enti locali siciliani sarà risolto... Occorrerà a questo fine armonizzare la politica del governo nazionale con le scelte amministrative e legislative della regione siciliana".
Raffaele Lombardo, presidente Regione siciliana

"Non è vero che il ministro abbia detto no alla nostra proposta di deroga. Tremonti invece ha capito perfettamente la specificità siciliana e ci ha chiesto di trovare insieme una soluzione condivisa. Ma prima di giungere alla deroga, stiamo lavorando assieme al Governo nazionale per vedere se ci sono altre alternative. E dunque martedì saremo di nuovo a Roma per discutere".
Lino Lenza, assessore regionale al Lavoro

"Il presidente della Regione siciliana dica con chiarezza che il movimento per l'Autonomia non voterà la manovra Tremonti se non ci sarà la deroga salva precari. L'Mpa scelga se stare dalla parte dei lavoratori siciliani o dalla parte di Berlusconi".
Giuseppe Lupo, segretario regionale Partito Democratico

''Fondamentale è arrivare quanto prima al varo della legge regionale sulla stabilizzazione, alla quale ci è stato detto che lavoreranno insieme i tecnici del ministero e la regione, secondo quanto concordato oggi dal presidente della Regione col ministro Tremonti''. ''Se il percorso non sarà compiuto in tempi brevi i precari siciliani rischiano di restare senza lavoro a causa dei vincoli imposti dalla manovra finanziaria in discussione al Parlamento nazionale''.
Mariella Maggio e Michele Palazzotto, rispettivamente segretari generale Cgil Sicilia e della Funzione pubblica

''La Uil Sicilia prende atto delle dichiarazioni rassicuranti del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, in merito agli impegni ottenuti a Roma per la soluzione dei precari siciliani''
''E' chiaro che queste soluzioni andranno verificate. Per il momento è confermato lo stato di agitazione dei lavoratori". "Il Governo adesso deve evitare di creare fibrillazioni lanciando soluzioni avventate, senza prima essersi confrontato con le organizzazioni sindacali. Sono confronti necessari per evitare di proporre rimedi peggiori dei mali''.
Claudio Barone, segretario regionale Uil Sicilia

giovedì 17 giugno 2010

Lombardo e Leanza: finitila di cugghiuniari!!!

Tutto come previsto, Tremonti ha sbattuto la porta in faccia a Lombardo. Infatti, dopo un andirivieni da Roma, frammisto di colloqui telefonici veri e finti con Berlusconi, finalmente il fatidico incontro si è consumato.
Tremonti è stato chiaro: niente deroga al patto di stabilità.
Lo sapeva pure Lombardo, che sulla questione sta cercando di smarcarsi addebitando eventuali responsabilità all'esecutivo nazionale, cercando di far dimenticare che i precari in Sicilia esistono, perché anche lui e gran parte della sua parte politica hanno alimentato da decenni questo stato di cose.
In serata Leanza pare abbia affermato che Tremonti non ha detto proprio no, ma una specie di no che significa quasi si.
La verità e che ci stanno e ci continuano a cugghiuniari!!! Per i padani che non capiscono il termine suggeriamo di farsi un corso accelerato di siciliano. 
Adesso che si fa? 
Sarebbe ora che i Sindaci si muovessero e non aspettassero la probabile "irritazione" di tutti quei precari che continuano, nonostante la situazione, a dimostrare grande spirito di responsabilità e servizio.
Quali, allora, le modalità di protesta da avviare? Sarebbe bene che lo decidessero in fretta. Hanno i loro coordinamenti, le loro associazioni ed allora si diano una mossa. 
Il problema è anche e soprattutto loro. Rischiano di chiudere bottega. 
Molti si chiedono perché sino ad oggi non hanno convocato i precari per individuare insieme modalità di protesta condivise, preferendo abboccamenti e approcci individuali tipici di quel "fare politica" della mai morta prima repubblica? 
Sul fronte interno all'Ente sembra che si sia caduti in uno stato di profonda rassegnazione, al punto che la migliore idea avutasi in sede di assemblea pare sia stata quella di prendersi le ferie prima del caput finale. 
E' molti la stanno assecondando pensando di creare un minimo di disagio allo svolgimento della normale attività lavorativa. 
L'unica rottura di scatole certa, in stile masochistico, l'avranno solo i dipendenti "precari" che si stanno sparando ferie, frutti e capitali, mentre altri, nei piani alti, continuano a percepire premialità immotivate e certamente, dato il momento, inopportune.
Parafrasando una celebre rivista che ogni tanto qualcuno cerca di appiopparci si potrebbe dire: colleghi SVEGLIATEVI!

Lombardo: "lavorare in sintonia col governo nazionale"

Le dichiarazioni di Lombardo di oggi...

giovedì 10 giugno 2010

Chi ha giocato sulla nostra pelle: Presidenti e Assessori degli ultimi 20 anni

Ecco chi, da Presidente della Regione Sicilia e da Assessore al Lavoro, in 20 anni ha creato, gestito e mai risolto il problema dei precari degli Enti locali siciliani. A questo va aggiunto qualche funzionario regionale, come il Dott. Lo Nigro, che, nominato per risolvere la questione, da un decennio sta ancora lì in cerca della soluzione... regagliamoci una palla di vetro!

dal 1991 al 1996
Presidente Matteo Graziano - Assessore al Lavoro Giuseppe Drago
Presidente Francesco Martino - Assessore al Lavoro Giuseppe Drago
Presidente Giuseppe Campione - Assessore al Lavoro Francesco Di Martino
Presidente Giuseppe Campione - Assessore al Lavoro Angelo Errore
Presidente Vincenzo Leanza - Assessore al Lavoro Francesco Girolamo Giuliana
dal 1996 al 2001
Assessore al Lavoro Benedetto Adragna
Presidente Angelo Capodicasa - Assessore al Lavoro Antonino Papania
Presidente Giuseppe Drago - Assessore al Lavoro Carmelo Briguglio
Presidente Giuseppe Provenzano - Assessore al Lavoro Carmelo Briguglio
dal 2001 al 2006
Presidente Salvatore Cuffaro - Assessore al Lavoro Francesco Scoma, Raffaele Stancanelli
dal 2006 al 2008
Assessore al Lavoro Santi Formica, Giuseppe Scalia
dal 2008 ad oggi
Presidente Raffaele Lombardo - Assessore al Lavoro Nicola Leanza

mercoledì 9 giugno 2010

Assemblea dei precari comunali

Vi informiamo che l'Organizzazione Sindacale COBAS ha indetto per giovedì 10 giugno 2010, presso i locali dell’Aula Consiliare, dalle ore 09.15 alle ore 11.15, un’assemblea di tutti i lavoratori precari del Comune per dibattere sulle problematiche attinenti alla mancata attivazione delle procedure di stabilizzazione e sulle eventuali forme di lotta da intraprendere per tutelare e difendere gli interessi della categoria.

lunedì 7 giugno 2010

Non sempre solidarietà fa rima con lealtà


Riceviamo da una collega una lettera di solidarietà dai toni che percepiamo sinceramente appassionati.
La sua testimonianza si somma alle altre già ricevute e la ringraziamo per avere esternato attraverso una email la sua opinione.
Crediamo, tuttavia, che non sempre e non tutti gli atti che si consumano quotidianamente nei tavoli di contrattazione rispecchiano queste singole e personali posizioni.
Spesso le nostre prestazioni professionali all'interno di questa “grande famiglia” non sono adeguatamente riconosciute e "premiate".
Condividiamo appieno che il team di lavoro deve essere coeso, con una forte identità di gruppo, in cui ognuno deve sentirsi coinvolto come in una famiglia, ma è chiaro che l'idea della famiglia nasce dalla sicurezza di essere legittimati nel proprio ruolo di componente a pieno titolo e da una quotidiana e corretta percezione dei ruoli ricoperti e dei compiti assegnati.
Auspichiamo che questo particolare momento costituisca una opportunità di riflessione per TUTTI sulla necessità di costruire una comunità di lavoro basata su valori di lealtà e corresponsabilità.
Riportiamo di seguito il testo della lettera:

Colleghi,
giornalmente seguo le notizie riguardanti il grave problema di cui siete purtroppo protagonisti;
Premetto di essere consapevole che la situazione è grave e seria, però fiduciosa che l'epilogo sia benevolo.
Leggendo dettagliatamente la vostra giornata a Palermo, ho sentito la necessità di dirvi anzi di sottolineare dei punti che sicuramente, il momento che state vivendo, non vi permette di vedere nel modo giusto.
Nell'azione che state portando avanti giornalmente, traspare un leggero risentimento nei confronti dei colleghi...."di ruolo" e di cui, purtroppo, sconoscete il percorso lavorativo, solo per il fatto che ancora non facevate parte di questa famiglia;
Di lotte, speranze, illusioni, scorrettezze, abusi e tanto altro ancora, è stata costellata la vita lavorativa dei vostri colleghi "di ruolo":
Ad ognuno di voi vorrei dire che il vostro problema non nasce per colpa nostra; siamo solidali con voi anche se non ci vedete nelle piazze o accanto a voi, sugli autobus della speranza!
Ognuno pensi ai legami affettuosi, di stima e di grande aggregazione che da vent'anni si sono consolidati all'interno dei nostri uffici;
il clima che abbiamo creato bisogna lasciarlo inalterato, oggi più che mai, poichè è nei momenti di maggiore difficoltà che si ha necessità di contare sulle persone vicine anche se non scendono in piazza......
Siamo in attesa, come voi, della felice conclusione della vicenda. Crepi il lupo 
Affettuosamente 
S.Latino

domenica 6 giugno 2010

I deputati e senatori siciliani del governo Berlusconi

Noi non abbiamo dimenticato di averli eletti. Loro se lo ricorderanno quando voteranno la manovra di Tremonti? Ottenere dal governo Berlusconi la deroga al patto di stabilità e la modifica della norma della manovra finanziaria 2010 che limita al 50% la possibilità di rinnovo o proroga dei contratti dei precari DEVE essere un impegno preciso, immediato e irrinunciabile.

DEPUTATI
BRIGUGLIO Carmelo, PdL
CATANOSO GENOESE Francesco Detto Basilio Catanoso, PdL
GAROFALO Vincenzo, PdL
GERMANA' Antonino Salvatore, PdL
GIBIINO Vincenzo, PdL
GRANATA Benedetto Fabio, PdL
GRIMALDI Ugo Maria Gianfranco, PdL
MARTINO Antonio, PdL
MINARDO Antonino, PdL
PALUMBO Giuseppe, PdL
PRESTIGIACOMO Stefania, PdL
SALTAMARTINI Barbara, PdL
SCAPAGNINI Umberto, PdL
STAGNO D'ALCONTRES Francesco, PdL
TORRISI Salvatore, PdL

SENATORI
ALICATA Bruno, PdL
BATTAGLIA Antonio, PdL
CENTARO Roberto, PdL
D'ALI' Antonio, PdL
FERRARA Mario, PdL
FIRRARELLO Giuseppe, PdL
FLERES Salvo, PdL
GALIOTO Vincenzo, PdL
NANIA Domenico, PdL
SCHIFANI Renato, PdL
STANCANELLI Raffaele, PdL
VICARI Simona, PdL
VIZZINI Carlo, PdL

Lombardo: prepariamoci ad assalto mediatico

Le dichiarazioni di Lombardo di oggi...
...

sabato 5 giugno 2010

Lo hanno detto...

''Presenteremo un emendamento alla manovra per garantire un futuro ai ventimila precari stabilizzati della Sicilia ... Per l'emendamento chiederemo il sostegno di tutti i parlamentari siciliani a partire da quelli della maggioranza. Il precariato non insiste solo nelle grandi citta', ma anche nei piccoli centri, dove e' vitale per garantire servizi essenziali ai cittadini. La situazione e' gravissima. Se Bossi dichiara che la chiusura della Provincia di Bergamo provocherebbe la guerra civile, cosa si dovrebbe fare in Sicilia rispetto all'ulteriore spettro che aleggia sulla testa di tutti i lavoratori precari?''.
Costantino Garraffa (PD), Vicepresidente della Commissione Industria e componente la Commissione Bicamerale Antimafia

"Condividiamo lo spirito dell'invito che ci ha rivolto il presidente Lombardo per trovare una soluzione all'annoso problema che riguarda una parte dei precari in Sicilia. Il nostro, come sempre, sara' un atteggiamento responsabile e rivolto solo al bene della Sicilia, coscienti che la manovra finanziaria che ci chiede l'Europa comportera' dei sacrifici che dovranno essere accompagnati da riforme strutturali e improrogabili soprattutto in quei settori dell'amministrazione pubblica regionale che incidono pesantemente sul bilancio. Pensiamo, ad esempio, alla rivoluzione burocratica e amministrativa piu'' volte invocata dal sottosegretario Micciche'".
Pippo Fallica (PdL), componente della commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati.

''Con i colleghi del Pd, abbiamo gia' pensato ad un atto di indirizzo che suggerisca al governo regionale la necessita' di una risposta non piu' semplicemente vincolata alla contingenza ed all'emergenza ... E' imprescindibile, oramai, affrontare la questione in una prospettiva di soluzione definitiva quanto meno a medio termine, elaborando un piano vero e proprio che non abbia il carattere della provvisorieta' e che non si limiti, pertanto, al solito e ripetitivo rinvio, attraverso il reiterato utilizzo della proroga''. 
Miguel Donegani (PD), Deputato all'ARS

“...invito ancora una volta alla riflessione i rappresentanti del centrodestra siciliani affinché facciano sentire la propria voce, minacciando, se necessario, di non sostenere il governo nazionale ove questa sacrosanta rivendicazione della Sicilia non venga accolta”.
Bruno Marziano (PD), Deputato all'ARS

"La stucchevole presenza dei rappresentanti del Mpa alla manifestazione in favore della stabilizzazione dei precari siciliani rende non rinviabile la scelta del governatore Raffaele Lombardo, che in Sicilia tuona contro il Governo nazionale e a Roma mantiene i sottosegretari".
Rosario Filoramo e Salvatore Orlando (PD), capogruppo e consigliere al Consiglio comunale di Palermo

''Ogni tanto il governo regionale batte un colpo ma spiace constatare che si occupa dei problemi soltanto quando scoppia un caso ... Oggi chi paga le conseguenze dell'immobilismo del governo e' il lavoratore che nella scorsa legislatura aveva invece ricevuto risposte concrete e al quale esprimo tutto il mio sostegno ... L'Udc non fara' mancare il suo apporto affinche' prevalga il buon senso e la ragionevolezza e si battera' per difendere il diritto al lavoro e fornire risposte concrete e definitive''.
Antonello Antinoro (UDC), Europarlamentare

I parlamentari siciliani del centrodestra la smettano di fare il doppio gioco: dalla parte dei precari a Palermo e con il governo a Roma. È un’ipocrisia inaccettabile. Si assumano le loro responsabilità e sottoscrivano l’emendamento per consentire il rinnovo dei contratti dei 22 mila e 500 precari degli enti locali siciliani. Il loro destino non può essere affidato alle fredde logiche della finanza. Non è possibile che la Sicilia sia sempre trattata come carne da macello da questo governo”. 
Giuseppe Lumia (PD), Senatore della Repubblica

''Gli impegni assunti dal sottosegretario Letta con il presidente della Regione Lombardo sono insufficienti se il governo nazionale non modifica le previsioni sul patto di stabilita ... I parlamentari del Partito Democratico presenteranno gli emendamenti per la tutela dei lavoratori precari degli Enti locali siciliani. Vedremo se i parlamentari nazionali di centrodestra li voteranno e se il governo Berlusconi blindera' la manovra ponendo la fiducia''.
Giuseppe Lupo (PD), segretario regionale siciliano del Partito Democratico

"Gli impegni presi dal sottosegretario Gianni Letta sono gli impegni del governo. Questo non è un auspicio, ma un dato di fatto che non può essere messo in discussione da nessuno ... la disponibilità del governo a venire incontro alle esigenze della Regione siciliana di derogare al patto di stabilità per consentire a comuni e Province di rinnovare i contratti in scadenza di circa 22.500 precari non può che essere accolta con grande soddisfazione".
Gianfranco Miccichè (PdL), sottosegretario alla Presidenza del consiglio

"Lombardo ha spiegato che invierà una lettera a tutti i parlamentari siciliani per sensibilizzarli sulla questione dei precari ... Da mercoledì prossimo, inoltre, dovrebbe partire in commissione all'Ars l'iter del disegno di legge sulla stabilizzazione ... il processo per dare certezze ai lavoratori sembra andare a rilento, finora abbiamo ascoltato promesse vaghe e il percorso è tutto da costruire".
Michele Palazzotto, segretario generale della Fp-Cgil siciliana

Cronache "precarie" palermitane

Di seguito la cronaca della giornata palermitana a complemento della quale potete visualizzare un ampio reportage fotografico.

Ore 7,00. Piazza Falcone e Borsellino. I due autobus, messi a disposizione dall'Amministrazione comunale, che ci porteranno a Palermo sono già qui. Ci ritroviamo di nuovo a prendere l'autobus della speranza: stesse facce, stesso spirito, ma qualche capello bianco in più. Ci sono pure a sostenere la nostra causa l'assessore Cimino, i dirigenti Chiello e Galati, i consiglieri Capizzi e Monasteri e i colleghi "di ruolo" Zitelli e Bascetta. Tra un saluto ed uno scambio di battute inizia la nostra giornata da precari in sciopero.

Ore 7,45. Si parte. Sul tragitto, breve sosta a Grottacalda e a Enna Bassa dove ci attendono alcuni colleghi di Valguarnera e Calascibetta.

Ore 9,00. Solita fermata "tecnica" all'autogrill di Termini Imerese. Gran confusione e tantissimi bus da tutta la Sicilia. Buon segno. Si vedono squadroni di quarantenni indossare magliette arancioni. Non c'entra niente il Tibet. La scritta "venti anni di precariato" rivela la reale condizione. Ci scambiamo qualche parere. La solidarietà nasce spontanea tra colleghi di sventura provenienti dalla parte opposta della Sicilia. 

Ore 10,15. Eccoci a Palermo. Imbocchiamo viale Ernesto Basile. Alla sinistra, una quinta di autobus parcheggiati oscura la cittadella universitaria. Hanno appena sbarcato una valanga di precari all'imbocco del viale. Tra un po' tocca a noi.

Ore 10,30. Incuneati in un budello, tra il cantiere della metropolitana e il giardino del parco d'Orleans, striscione alla mano e megafono bascettiano urlante, facciamo il nostro ingresso in piazza Indipendenza. Siamo un casino da tutta la Sicilia. Incredibile. Ognuno con una sua storia, una famiglia, una realtà.

Ore 10,45. Due altoparlanti un po' sgangherati, messi a disposizione dalla banda dei confederali, diffondono proclami e rabbia. Incontriamo Giuseppe Di Prima e Francesco Restivo. Ci dicono di essere l'avanguardia dell'Amministrazione. Il Sindaco sta arrivando.

Ore 10,50. Si alternano al microfono gli interventi di Amministratori locali con fascia tricolore e colleghi. Qualcuno di loro usa la solita retorica da piazza che fa trasparire la consueta arte dei politicanti di cavalcare l'onda. Altri invece, riescono ad attrarre la folla con interventi più energici. Due su tutti fanno esplodere i scroscianti applausi della piazza. Quello di un sessantenne, sceso in piazza per suo figlio precario e per il futuro del suo nipotino e quello di una quarantenne, assessore comunale di Mineo, prestata alla politica, ma articolista da sempre.

Ore 12,15. Arriva il Sindaco Nigrelli. Ci sono pure gli assessori Ribilotta e Grillo. I dubbi di qualcuno sulla sua partecipazione vengono fugati. C'è pure lui e adesso siamo tutti tranquilli: la giunta comunale è al completo. Salgono a Palazzo d'Orleans per capire cosa succede. Nel frattempo gli interventi si susseguono.

Ore 13,30. Un certo languorino inizia a fare capolino. Nell'attesa che i Sindaci scendano, e ci aggiornino su quello che accade, facciamo un salto da uno dei panellari migliori di Palermo. Non abbiamo fatto i conti però con la folla. Una invasione. 

Ore 14,15. Le panelle sono esaurite. Le prossime arriveranno non prima delle tre e mezza. C'è però pane con la milza in abbondanza. L'occhio si rifiuta e lo stomaco non può aspettare. Cambiamo programma. Tra una indicazione telefonica e una scarpinata in corso Calatafimi, consumiano un magro panino e un caffè in un bar vicino l'Albergo delle Povere. Una telefonata interrompe la pausa pranzo e ci avverte che il Sindaco è sceso.

Ore 15,10. Tra l'obelisco di Piazza Indipendenza e le stazioni di benzina il capannello di precari piazzesi ascolta interessato le parole del primo cittadino. Qualche domanda, qualcuna inopportuna, fa da sfondo alle curiosità dei colleghi. Si cerca di inquadrare il problema. Si dibatte, e per qualcuno, la giornata può dichiararsi conclusa. 

Ore 15,30. I colleghi dello SLAI Cobas ci informano che sono stati convocati da Lombardo per le 17,40. Mentre altri arrivati coi pulmann dei confederali, s'imbarcano per il rientro, noi decidiamo di capire cosa sta succedendo. Rimaniamo a presidiare la piazza.

Ore 16,10. Il tam tam degli sms richiama la truppa dispersa tra paninerie e bivacchi da primo maggio. I potenti mezzi di amplificazione dei confederali sono spariti. C'era da immaginarselo. Finita la rappresentazione si smonta la scena. Ci consola il fatto che sparite sono anche le loro bandiere. Ci si arrangia con i megafoni della "locomotiva". 

Ore 17,10. Arriva l'unità mobile sat della RAI. Vuol dire che si prepara una diretta dalla piazza. Ci sono quindi novità. Intanto la delegazione di tutti i sindacati viene ricevuta dal presidente Lombardo arrivato chissà da quale strano ingresso secondario.

Ore 18,30. La folla si raduna davanti al portone del palazzo presidenziale. Sembra che ci sia più gente di stamattina oppure erano proprio pochi i confederali presenti. Tra slogan e fischi si attendono notizie.

Ore 18,45. Alla regia mobile RAI arriva Lidia Tilotta. Prepara il montaggio del filmato con le dichiarazioni di Lombardo per l'edizione del TGR Sicilia delle sette e mezza.

Ore 19,20. I colleghi si sistemano con lo striscione davanti alle telecamere del TG3. Tra un po' parte la diretta. Un paio di telefonate per centrare l'inquadratura mentre avvisano che la delegazione sindacale è scesa con notizie nuove.

Ore 19,35. La nostra giornata palermitana da "precariNati" entra nelle case dei siciliani attraverso la sigla del TG3. Notizia da prima  pagina. Sul piccolo schermo di servizio l'inquadratura dello striscione dei precari del comune di Piazza Armerina ci riempie per un attimo d'orgoglio.

Ore 19,40. Le dichiarazioni di Lombardo suscitano commenti e valutazioni diverse: «...dal governo nazionale, il sottosegretario dottor Letta, che era delegato a discutere con me di questa vicenda importante e delicata, c'è un impegno ad affrontare e a risolvere il problema. Dopodiché la settimana prossima, a partire da martedì, bisognerà, ma io mi auguro che se tutte le forze politiche che qui vengono sensibilizzate, anche i sindacati e sopratutto i sindacati dei lavoratori, si impegnano con i loro referenti in commissione finanze, dove arriva la manovra di Tremonti, inserire questa deroga»

Ore 19,43. La giornalista RAI conclude il collegamento dicendo che la deroga è fondamentale per consentire all'ARS di approvare il decreto legislativo che stabilizzerebbe, entro un anno, con contributi regionali per dieci anni, i precari degli Enti locali, anche se i sindacati sembrano assai diffidenti sulla fattibilità di questa azione.

Ore 20,30. Si torna agli autobus. I commenti e le valutazioni si sommano alla stanchezza di una giornata da "precario in scadenza". Durante il viaggio di ritorno le prime valutazioni sul da farsi. 

Ore 23,30. Si sbarca in piazza Cascino. I saluti di rito concludono la nostra giornata. Lunedì ne riparleremo tutti insieme. Lunedì sarà consumato un altro giorno… da precario.

giovedì 3 giugno 2010

Il giorno dei precari

Continua l'astensione dal lavoro dei lavoratori precari del comune di Piazza Armerina che proseguono la loro azione di protesta. Nella mattinata si sono definiti i dettagli organizzativi per la grande manifestazione di domani a Palermo dove, da tutta l'isola, confluiranno decine di pulman.
Intanto l'incontro di oggi all'Albergo delle Povere tra Sindaci e Presidente della Regione sembra abbia portato qualche piccolo frutto. Gli amministratori locali hanno concordato sulla necessità di una legge immediata, sulla richiesta di deroga al patto di stabilità, sull'istituzione di un tavolo tecnico e sulla massiccia presenza alla manifestazione di domani.
La stampa locale segue quotidianamente con molta attenzione la vicenda dei lavoratori precari del comune.
AVVISO: La partenza degli autobus da Piazza Armerina dei precari che parteciperanno alla manifestazione di venerdì 4 giugno a Palermo, è fissata per le ore 7,00 da piazza falcone e Borsellino. Si raccomanda la massima puntualità.

Orazio Calì dello Slai-COBAS

La protesta scende in piazza

Centinaia di lavoratori precari degli enti locali hanno manifestato oggi davanti l’Albergo delle Povere, a Palermo, dov’è in corso una riunione convocata dall’assessore regionale al lavoro, Lino Leanza, alla quale hanno partecipato, oltre al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, decine di sindaci e amministratori dei comuni siciliani. 
Il governo della Regione, assieme ad amministratori e deputati di tutti i partiti, sta cercando una soluzione da concordare con il ministero dell’Economia per ottenere una deroga al patto di stabilità, senza la quale gli enti locali non potranno rinnovare i contratti a termine di circa 22.500 precari. 
Davanti l’Albergo delle Povere i manifestanti hanno affisso striscioni e cartelli e rivendicano la salvaguardia dei posti di lavoro. 
Il “sogno” di un futuro sicuro, garantito, tutelato. La “certezza” del valore di tanti anni di sacrifici. Per questo domattina il popolo dei precari scenderà di nuovo in piazza per manifestare a sostegno della deroga del patto di stabilità per gli enti locali della regione siciliana.