venerdì 21 maggio 2010

Se tutto va bene siamo rovinati

Chi pensa che la situazione prima o poi si possa risolvere, farebbe bene a schiodarsi "il culo" dalla sedia e iniziare a preoccuparsi seriamente.
Le notizie che giungono dai palazzi della politica non sono per niente confortanti.
Ci eravamo lasciati qualche settimana fa, dopo la manifestazione di Palermo, con la prospettiva di una legiferazione che tendesse all’accorpamento delle misure a sostegno della trasformazione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato di tutti i precari storici della Sicilia in un unico D.L..
Oggi ci troviamo con un disegno di legge monco e una prospettiva che di roseo non ha nulla, mentre all'orizzonte è il nero assoluto che prevale.
Cosa è accaduto nel frattempo? 
Subito dopo l'approvazione della finanziaria il Commissario dello Stato, così come era prevedibile, ha impuganto la deroga al patto di stabilità per l'assunzione dei precari degli Enti locali. 
A questo punto, dopo notevoli solleciti da parte dei lavoratori e di alcune sigle sindacali (che per la verità navigano troppo spesso a vista e si perdono in azioni disunitarie), i rappresentanti del Governo regionale ed in particolare l'Assessore Leanza incontra a Roma il Ministro del Lavoro Sacconi e gli sottopone una serie di interventi che possano sanare la posizione dei lavoratori.
Il nodo del problema diventa la richiesta di deroga al patto di stabilità. Sacconi risponde picche. 
Il risultato è che l'incontro tra Governo regionale e Governo nazionale non produce gli effetti sperati. Si gioca a rimpiattino. Palermo spera in una iniziativa di Roma, mentre Roma ribadisce che il problema è tutto siciliano. 
Ed in mezzo a questo balletto, a farne le spese, ci siamo noi.
La strategia è riassumibile in una parola sola. Scaricabarile.
Il Governo Regionale ad oggi non ha manifestato pubblicamente quale sia il suo intendimento politico in merito alla stabilizzazione dei precari e il suo obiettivo sembra sia quello di spostare l’attenzione sul Governo nazionale.
Le conseguenze della mancata deroga al patto di stabilità non solo potrebbero mettere in discussione la tanto sperata stabilizzazione, ma in alcuni casi potrebbero creare problemi anche alla proroga dei contratti.
Per questo è necessario avviare, come nel 2005, una azione di lotta, che dovrà coinvolgere gli Enti dove prestiamo servizio, tutti i lavoratori e le forze sindacali che hanno come obiettivo la definitiva fuoriuscita dal precariato.
Per questo bisogna agire SUBITO, e perdonateci il ripetuto francesismo, alzarsi "il culo" dalla sedia e allertarsi prima che sia troppo tardi.
Per iniziare è stata autoconvocata, per oggi, una Assemblea sindacale dei dipendenti del Comune di Piazza Armerina. 
Occorre essere presenti TUTTI per informarsi e per decidere INSIEME cosa fare.

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