venerdì 28 maggio 2010

Il nostro futuro è anche il loro...

I lavoratori precari, contrattisti e ASU, attualmente impiegati nel Comune di Piazza Armerina, continuano la loro protesta.
L'altro ieri si erano autoconvocati in assemblea, ieri avevano esposto le loro problematiche al consiglio comunale ed oggi si sono astenuti dal lavoro.
Questa mattina, tutti presenti davanti al palazzo municipale, ma senza timbrare, per contestare in maniera silenziosa e pacifica le scelte governative. Qualcuno ha portato con se anche i figli, quasi a sottolineare la situazione drammatica che le famiglie dovranno affrontare con il mancato rinnovo dei contratti.
Sguarniti i principali uffici comunali. La realtà che si inizia a prefigurare, se il governo centrale non modificherà la propria posizione, è quella di settori totalmente impossibilitati a gestire l’ordinario e a far fronte alle necessità dell’utenza.
Alcuni uffici, come il finanziario che movimenta tutti i fondi gestiti dalla macchina municipale e dove i precari impiegati sono più di due terzi del personale presente o il settore lavori pubblici e urbanistica dove i lavoratori precari superano l’ottanta percento degli impiegati, dovranno fare i conti con l’eventuale ridimensionamento prospettato dalle decisioni governative.
Pochi impiegati di ruolo, quindi, stamattina, stanze deserte e clima surreale nelle sedi comunali, quasi fosse una prova generale della condizione in cui l’Ente potrebbe ritrovarsi a breve.
La situazione sembra aggravarsi sempre più e i lavoratori chiedono che siano finalmente definite le modalità per il superamento dei vincoli finanziari previsti dalla normativa e contestano la manovra del governo nazionale che taglia il 50% dei posti dei precari nella pubblica amministrazione.
A fine mattinata, i lavoratori si sono autoconvocati in assemblea ed hanno definito le azioni da intraprendere nei prossimi giorni, anche in vista della manifestazione del 4 giugno a Palermo.

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