domenica 5 febbraio 2012

Pinacoteca comunale: cercasi custodi

A un mese dall'apertura, i problemi di gestione della pinacoteca comunale scuotono gli uffici comunali della città. Già da un anno si parlava della imminente inaugurazione, ma di fatto i settori competenti non hanno ad oggi ancora definito il piano di gestione del personale comunale che dovrebbe tenere aperta la prestigiosa sede espositiva, inaugurata nel mese di dicembre.

Dopo la polemica innescata dal comitato di quartiere Monte che ha fatto rilevare l’inopportuna “serrata” nei giorni successivi alla inaugurazione, l'Amministrazione ha assicurato la cittadinanza sulla continuità dell’apertura, proponendo la campagna “Il Comune adotta la Pinacoteca” alla quale avrebbero dovuto volontariamente aderire «dirigenti di settore, responsabili di servizi e numerosi funzionari sia a tempo indeterminato che a tempo determinato».
E’ palese che la pezza é stata messa a seguito della carenza di programmazione della gestione della stessa, considerando che i settori delegati avrebbero dovuto predisporre in tempo il piano di fruizione.

E il sentore delle toppe che iniziavano a cucirsi sul nuovo abito museale si é percepito anche qualche giorno fa, a seguito di una comunicazione datata primo febbraio e inviata a tutti i dipendenti per consentire l'“acquisizione delle disponibilità alla mobilità interna presso la Pinacoteca comunale”.

In merito al contenuto di questa breve e contradittoria comunicazione il sindacalista Luigi Bascetta dei Cobas ha sollevato critiche e perplessità, scrivendo a tutti, dal Sindaco al Responsabile dell'Ufficio Personale, dai Dirigenti ai Dipendenti.


Nella sua nota si rileva «come il servizio previsto dal bando di mobilità con la fascia oraria ore 10.00-18.00 è completamente illegittimo» in quanto questa fascia oraria non è prevista dal contratto nazionale di lavoro e inoltre «si sana il tutto con una indennità inventata di disagio di euro 25,00 lorde mensili, che depurate delle tasse si riducono a 13,00 circa!». 
E continua chiedendosi se «è così che si incentivano i dipendenti? ...e poi, si richiedono figure di categoria C, B, A. Ma con quale ruolo, quale incarico, quale mansione? Non ci è dato sapere! E, dulcis in fundo, non esiste traccia dell’indennità di responsabilità di procedimento per chi dirigerà l’Ufficio! Certamente per tale incarico, basta qualche dipendente  "peone" che si accontenti e che faccia il bravo e che non pensi troppo, senza sapere a quali rischi anche materiali e personali possa andare incontro chi gestisce un locale in cui vengono custodite opere preziosissime che certamente faranno venire l’acquolina in bocca a gente senza scrupoli. Certamente più che di indennità di disagio bisogna parlare di indennità di rischio. E, poi, perché non utilizzare il doppio di personale per due turnazioni che si intersecano con le normali fasce orarie di lavoro? E, ancora, perché non utilizzare il personale dei vigili urbani in servizio armato per la vigilanza?».

Bascetta, infine conclude chiedendo «di rivedere il tutto alla luce di quanto previsto, prima dal buon senso, poi dal contratto collettivo nazionale di lavoro.»

Altre annotazione si potrebbero fare sul contenuto dell’avviso quando, ad esempio, all’art. 6 si parla di «curricula prodotti» e «esperienze adeguate all’incarico da conferire», ma aggiungere altra carne al fuoco a quella già abbondante fornita dal buon Luigi ci sembrerebbe voler sparare sulla croce rossa.

Resteremo comunque attenti a quanto si deciderà nel palazzo di città al fine di fornire a tutti i dipendenti, elementi di riflessione su quanto accade nelle stanze accanto.

Segui questi link per ulteriori approfondimenti: 
dal sito patrimoniosos.it  P. Armerina. La pinacoteca è già chiusa

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