Riceviamo
e volentieri pubblichiamo una lettera inviata ai Presidenti della Regione, dell'Assemblea, dei Gruppi parlamentari e ai componenti dell'Intergruppo Parlamentare con la quale si chiede l'approvazione di una norma nazionale, che riprendendo i vincoli
delle norma Prodi, 3 anni di servizio a tempo determinato a seguito di
contratti stipulati anteriormente entro settembre 2007, possa consentire la trasformazione del contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Al
Presidente della Regione Siciliana
Al
Presidente dell’ ARS
Ai
Presidenti dei Gruppi Parlamentari ARS
Ai
Componenti dell’Intergruppo Parlamentare per il Lavoro e lo Sviluppo
Catania, 23/05/2012
STABILIZZAZIONE
PRECARI IN SERVIZIO NEGLI ENTI LOCALI, C.C.I.A.A., ASP, ecc. DELLA REGIONE SICILIANA
Cronistoria
di una generazione bruciata L.N. 67/88 art. 23
- In Sicilia dal 1988 una intera generazione di giovani, dopo aver sperimentato le più disparate forme di lavoro atipico e attraverso anni di rivendicazioni sindacali, ha ottenuto la possibilità di iniziare un nuovo percorso tramite un regolare contratto di lavoro a tempo determinato, nella speranza di dare certezza al proprio futuro. Da undici anni, infatti, hanno ottenuto il primo vero rapporto di lavoro, prestando servizio presso vari Enti Pubblici, sopperendo alle carenze di organico e dando il proprio contributo al buon andamento e funzionamento della P.A. Disattendere adesso, le aspettative di un precariato storico (23 anni di attività continuativa), venendo meno all’impegno sociale e morale assunto con l’investimento di ingenti risorse finanziarie pubbliche protese all’attuazione di annunciati processi di stabilizzazione, causerebbe una “macelleria sociale” che distruggerebbe la speranza di migliaia di nuclei familiari che, seppur con uno stipendio minimo, riescono a sopravvivere e a garantirsi la sussistenza.
- Consapevoli che un coacervo di leggi regionali e nazionali incidono su tale problematica, invitiamo tutti, per quanto sopra detto, ad un'attenta riflessione, poiché non sono consentiti più rinvii nel trovare la soluzione definitiva a tale annoso problema. La tematica infatti merita la massima attenzione e non può essere affrontata con leggerezza o con soluzioni che riscontrano solo parzialmente la stabilizzazione del personale interessato, occorre quindi affrontare subito e senza indugi la questione, coinvolgendo la deputazione regionale e nazionale in questa responsabilità.
A
tale scopo è necessaria, una breve cronistoria della nascita e dello sviluppo
di questo precariato in Sicilia che evidenzi i punti salienti che hanno
determinato l’attuale difficile situazione.